Radio Ethel

Mentre fuori la bufera dona lampi e tuoni
Impazziscono gli allarmi, si spengono i lampioni
Radio Ethel mi descrive un’America lontana,
la mia voce sporca una musica profana
faccio foto ad un passato che vola via,
incolpo i miei pensieri, la mia fantasia.
Di tutto quel che è stato che nostalgia!
Ma se ormai “è stato” è solo colpa mia!

Tu non puoi capire: la tua radio è spenta,
e poi di Radio Ethel non conosci la frequenza!
Ora la pioggia contro i vetri, con i suoni di cristallo,
mi porta ancora più lontano: il finale è sempre quello!
Parlo a un angelo custode che non c’è mai!
Chiedo motivazioni per tutti questi guai.
Ritorna una domanda: “quanti anni hai?”
Sei stata tu la prima, non scordarlo mai!

Onde radio mai instabili
Mi portano
Verso luoghi impensabili
Dove, dove
Non sei tu!

Un fulmine improvviso divide cielo e terra
Non ho mai trovato un modo per finire questa guerra
Radio Ethel passa ora una bellezza già sentita
La bufera sgronda ancora con voce scolorita
Ed il vento sottolinea la melodia
Sembra quasi recitare una vecchia litania
In una eternità di istante la vita mia
È immersa dolcemente dentro una bugia!

Onde radio mai instabili
Mi portano
Verso luoghi impensabili
Dove, dove
Non sei tu!

 

 

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